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Quadrilocale Via Sabotino, Piazza Mazzini

Indirizzo

Via Sabotino, 17 – Roma

Dimensioni

135 mq

Camere

4

690.000

Esaurito

Elegante appartamento di 135 mq, ristrutturato, nel ricercatissimo quartiere Mazzini – delle Vittorie. All’interno delle palazzine ATER di via Sabotino. La casa possiede un ampio e luminoso salone illuminato da un parquet in rovere, infissi d’epoca, tre camere da letto spaziose e comode. Una camera con cabina armadio e una camera con bagno en suite. L’appartamento non necessita di lavori di ristrutturazione, termoautonomo. Richiestissimo, venduto al primo giorno di appuntamenti!

Dove si trova?


Info zona


Zona ricca di attività commerciali storiche e belle vie alberate, il quartiere è fra i primi 15 nati nel 1911, e sarà ufficialmente istituito nel 1921 con il nome di Milvio. Nel 1935 verrà rinominato con il nome attuale in riferimento alla vittoria nella prima guerra mondiale. L’area prima di essere edificata era usata dall’esercito che vi svolgeva esercitazioni militari e dunque chiamata Piazza d’Armi. Il quartiere fu urbanizzato all’interno del piano regolatore generale elaborato nel 1909 da Edmondo Sanjust di Teulada sotto l’amministrazione di Ernesto Nathan. Il piano del quartiere usato fu quello elaborato da un urbanista tedesco, Joseph Stubben. Essendo il terreno di proprietà dello Stato, non si è svolta quella speculazione edilizia che ha colpito molti altri quartieri alla loro nascita (come ad esempio Prati). Infatti s’introdusse il principio secondo il quale i fabbricati alti fino a 24 metri si dovessero alternare a villini di due o tre piani. Le prime case furono quelle costruite dall’Istituto Case Popolari fra via Sabotino e via Monte Nero: quattordici piccoli fabbricati demoliti negli anni sessanta. Molto particolare ed originale l’assetto architettonico dei molteplici villini del Lungotevere, accomunati da rivisitazioni degli stili rinascimentale e barocco, secondo il gusto e la tendenza eclettica dell’epoca (1909/1914). Nel 1938 ridenominato “delle Vittorie” con riferimento alla conquista etiopica e di nuovo riportato all’originale denominazione nel secondo dopoguerra.